La mattina di sabato 8 febbraio 2025 nella sala consiliare del Comune di Gorgonzola è stato consegnato dalla Comunità Pastorale “Madonna dell’Aiuto” il “Manifesto degli artigiani di pace” che ragazzi, famiglie, adulti ed anziani hanno composto serata per serata durante il mese di gennaio 2025 vedendo dei piccoli video in streaming in cui sono state intervistate persone su posizioni differenti sul tema della pace.
«Il cammino fatto – ha spiegato don Paolo Zago nel suo intervento – ci ha permesso non solo di educare alla pace, ma di farci educare ad una cultura di pace, perché senza offrire percorsi che educhino alla pace rischiamo di trasmettere alle giovani generazioni un mondo bellicoso, segnato dal terrorismo e dalla violenza. Rischiamo di trasmettere loro la guerra come strumento per risolvere i conflitti o per affermare i propri interessi».
«La sfida di oggi – ha proseguito il parroco – è quella del convivere tra diversi: vivere insieme, incontrarsi, tra persone di cultura, religione, visioni della vita diverse. […] Allora pace significa ascoltare con l’orecchio del cuore, anche l’avversario politico: dialogare con lui per ricomporre le spaccature, con creatività fare il primo passo, senza preconcetti mettersi nei panni dell’altro e rispettare profondamente la sua visione».
«In questi due anni di guerra sono stato personalmente più volte in Israele e Palestina. E mi sono convinto che la soluzione non sta solo in un cessate il fuoco delle armi, ma nelle relazioni e nelle coscienze. Che una pace sarà possibile solo se ciascuna delle parti in gioco sarà disposta a “perdere” qualcosa per costruire una relazione che possa con creatività trovare nuove strade. Credo che anche questo Consiglio possa diventare, se decide di seguire questa logica, una fucina di artigiani di pace».
«Grazie perché ci avete costretti a fermarci e a riflettere – ha dichiarato la prima cittadina Ilaria Scaccabarozzi – su una cosa che si pensa sempre sia compito degli altri, di chi ci governa. Ciascuno di noi nel suo quotidiano può essere artigiano di pace vivendo una profonda operazione di “disarmo personale” nelle scelte quotidiane».
«Per quanto riguarda noi, chiamati ad amministrare questa città, – ha proseguito la sindaca – essere artigiani di pace vuol dire essere un esempio. Il primo impegno, allora, è quello di eliminare parole e atteggiamenti ostili e violenti che troppo spesso abitano il mondo della politica, anche quella locale e far entrare parole come rispetto e dialogo. Ma anche deporre le armi dell’individualismo che ci portano a concentrare tutte le energie solo sul nostro piccolo orticello, sul nostro interesse personale. Cominciare a pensarci come Comunità. Per noi amministratori significa fare scelte inclusive, rispettose di tutte le diversità e le esigenze, operare per il benessere di tutti, nessuno escluso».
«Infine lavorare insieme per la pace significa aprire lo sguardo sul mondo. Allora non è pensabile separare la pace dalla giustizia. Non rimanere indifferenti, preservare il suolo non consumandolo, investire in progetti di inclusione, andare verso una città a misura d’uomo, non hanno impatto solo su Gorgonzola ma aiutano a costruire un mondo di pace».