Negli ultimi mesi sono emerse diverse domande in merito alla TARI (Tassa sui Rifiuti) e agli aumenti registrati per l’anno 2025.
Il Comune intende fornire ai cittadini un’informazione chiara e trasparente sul funzionamento di questo tributo, spiegando come viene determinata la tariffa, chi la stabilisce e quali sono le ragioni delle variazioni rispetto agli anni precedenti.
La TARI è un’imposta comunale destinata a coprire integralmente i costi del servizio di igiene urbana, svolto da CEM Ambiente S.p.A. sul territorio.
Di seguito vengono riportate le principali informazioni utili per comprenderne il funzionamento.
1. Cosa comprende la tariffa
L’incasso della TARI deve, per legge, coprire interamente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Tale costo include:
- il ritiro dei rifiuti solidi urbani;
- lo spazzamento e la pulizia delle strade;
- il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti;
- la gestione delle discariche;
- le attività di recupero e trattamento dei materiali.
Si è consapevoli che il servizio presenta criticità: i sindaci e CEM Ambiente stanno collaborando per migliorare la qualità e l’efficienza complessiva del sistema.
2. Chi decide la tariffa
Le tariffe TARI non vengono stabilite autonomamente dal Comune, ma sono determinate sulla base del costo effettivo del servizio sostenuto da CEM Ambiente S.p.A. per la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Il Comune applica quindi le tariffe necessarie a coprire tali costi, come previsto dalla normativa vigente.
3. Perché la tariffa è aumentata
Per il 2025 le tariffe TARI risultano più elevate rispetto al 2024. Nel dettaglio:
- il costo complessivo del servizio è passato da € 2.708.434 nel 2024 a € 2.922.668 nel 2025;
- lo Stato, attraverso ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), ha introdotto una nuova componente perequativa pari a € 6,00 per ciascun contribuente, incassata direttamente dal CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali);
- all’incasso comunale si aggiunge inoltre una maggiorazione del 5% (codice tributo TEFA), destinata alla Città Metropolitana di Milano, che cresce proporzionalmente all’aumento dei costi.
Si ricorda che:
– l’acconto viene calcolato sulle tariffe dell’anno precedente, senza le componenti perequative;
– il saldo è calcolato sulle tariffe aggiornate dell’anno in corso, comprensive delle tre componenti perequative attualmente pari a € 7,60 complessivi.
4. Come si calcola la tariffa
Il calcolo della TARI si basa su criteri oggettivi:
- per le utenze domestiche, dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare e dai metri quadrati dell’abitazione e delle pertinenze;
- per le utenze non domestiche (attività commerciali, produttive o professionali), è determinato in base alla categoria dell’attività e alla superficie utilizzata.
Non incidono sul calcolo elementi come la quantità di rifiuti prodotti, l’uso dei sacchetti o la distribuzione degli stessi tramite macchinette automatiche.
5. Se tutti pagassero la TARI, la tariffa diminuirebbe?
Sì. Se tutti i cittadini adempiessero correttamente al pagamento della TARI, il costo complessivo del servizio potrebbe essere ripartito in modo più equo tra tutti i contribuenti. L’Ufficio Tributi del Comune sta lavorando attivamente per recuperare le somme non versate negli anni precedenti, così da ridurre nel tempo gli squilibri tra utenti.
6. L’aumento della TARI incentiva l’abbandono dei rifiuti?
Assolutamente no. L’abbandono dei rifiuti è una pratica illegale e incivile, che non trova giustificazione nell’aumento della tariffa. La TARI deve essere comunque corrisposta da tutti i cittadini, e l’Amministrazione comunale sta intensificando i controlli per individuare e sanzionare i soggetti che non effettuano il pagamento dovuto.