È con profondo dispiacere che la Città di Gorgonzola saluta Maria Mesch, l’artista tedesca che negli ultimi venti anni ha lasciato un segno indelebile nel panorama delle arti visive e della cultura contemporanea.
Nata in Germania, Maria Mesch si era trasferita a Milano negli anni 2000, dove ha dato vita a numerose installazioni permanenti e pubbliche che hanno arricchito Gorgonzola, Ponttremoli e Berlino. La sua arte, dal forte impatto visivo e concettuale, ha sempre avuto un legame profondo con la terra e le sue stagioni, così come con la partecipazione attiva delle comunità.
Una delle sue opere più celebri è il labirinto di mais creato a Mezzago, trasformando un campo di granturco in un’opera di land art che, fin dal suo debutto nel 2016, ha attratto migliaia di visitatori. Il labirinto, non era solo un’installazione, ma anche un palcoscenico per eventi culturali che coniugavano arte, natura e comunità.
La sua attività non si limitava alla sola creazione artistica, ma comprendeva anche la curatela e l’organizzazione di eventi. Maria Mesch ha svolto un ruolo fondamentale nel circuito europeo dei Centri Culturali Trans Europe Halles, promuovendo scambi culturali e produzioni indipendenti. La sua personalità e il suo aspetto eccentrico, con i capelli colorati di verde, arancione e blu, la rendevano facilmente riconoscibile e la sua passione per l’arte era contagiosa.
Gorgonzola la ricorda per aver coinvolto la cittadinanza nella creazione di sculture in cemento armato in diverse opere collettive destinate a spazi pubblici: “Di punto in bianco” nel 2008, ma anche l’opera “Chiedono Asilo”, ospitata presso l’asilo nido comunale Peter Pan, e infine l’installazione “Carta Canta” presso la Biblioteca Civica “Franco Galato”.
«Maria Mesch – ha concluso il Vicesindaco Nicola Basile – non è stata solo una creativa di talento, ma anche una figura che ha saputo far dialogare l’arte con la vita quotidiana, mettendo al centro la partecipazione e la condivisione. Il suo lavoro continua a vivere attraverso le opere che ha lasciato in molte città, portando con sé il messaggio di un’arte che unisce, coinvolge e trasforma».