Superficiali contaminazioni da metalli rilevate nell'ex piattaforma ecologica

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Due degli undici prelievi rilevano la presenza circoscritta di sostanze inquinanti. Il Comune ha richiesto ad ARPA l'analisi del terzo campione prelevato per capire come intervenire

Data di pubblicazione:

08 Febbraio 2025

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A seguito della chiusura dell’ex piattaforma ecologica di via Trieste 109, il 30 e il 31 luglio 2024 sono state eseguite le indagini ambientali previste per legge per la dismissione dell’impianto.

Gli 11 carotaggi, finalizzati al prelievo di campioni di terreno per verificare lo stato di salute dell’area, sono stati eseguiti sia da un professionista di parte, incaricato dall’Amministrazione comunale, sia da ARPA, ente competente insieme a Città Metropolitana che ha supervisionato i sondaggi.

«L’Amministrazione comunale – ha dichiarato Alberto Villa, assessore con deleghe alle Politiche ambientali ed energetiche – è in fase di redazione del nuovo Piano di Governo del Territorio e aspettava gli esiti per poter specificare in modo definitivo il futuro dell’area».

Le analisi ambientali di caratterizzazione dei terreni effettuate dai due enti, arrivate a tre mesi di distanza, presentano risultati discordanti evidenziando la presenza di mercurio, piombo, rame e zinco con valori molto differenti tra loro.

«I risultati analitici, sia della parte che di ARPA – ha spiegato il geologo Paolo Granata, titolare dello Studio Congeo incaricato dall’Amministrazione comunale – evidenziano che le potenziali contaminazioni sono superficiali e, al massimo, si estendono fino a 3 metri di profondità dal piano campagna, esclusivamente nel sondaggio S8 per il rame».

«Nel caso del sondaggio S9, invece, – ha proseguito il professionista – la possibile contaminazione si limita a 1 metro di profondità. I campioni prelevati a quote più profonde risultano privi di contaminazione. Questi dati dimostrano che la contaminazione rilevata nei punti indagati è circoscritta agli strati superficiali. Inoltre la falda non è stata incontrata nelle perforazioni e si trova più in profondità».

Il Comune ha pertanto deciso di far effettuare ad ARPA un’ulteriore verifica attraverso l’analisi del terzo campione che fino a dicembre era stato conservato. Si aspettano i risultati per vedere se la concentrazione di sostanze inquinanti negli strati superficiali verrà confermata o smentita e decidere come intervenire con la messa in sicurezza o con la bonifica dell’area.

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Ultimo aggiornamento: 28/02/2025, 23:56

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